Lino Maga – Montebuono Provincia di Pavia Rosso – 2016

Una delle due mitiche etichette prodotte, il Montebuono rappresenta un’autentica genuinità territoriale, un vino artigianale, alla vecchia maniera, tutto senza un controllo predefinito. Un blend prodotto da uve Croatina, Uva rara e Vespolina con vigneti dai 25 anni in su, terreni tufacei ricchi di sabbie che garantiscono una buona propensione alla longevità. Circa 6000 bottiglie prodotte, fermentazione spontanea e macerazione in piccole botti poi affinamento in botti grandi per 7-8 mesi prima di un determinato riposo in bottiglia. Un vino che richiama al passato, sensazioni evolutive nei minuti dalla frutta rossa alla spezia, al palato è succoso e ponderato con tannini setosi e morbidi. Provare per credere!

  • Produttore: Azienda Agricola Barbacarlo di Lino Maga
  • Nome: Montebuono Provincia di Pavia Rosso
  • Vitigno: Croatina, Uva Rara e Vespolina
  • Anno: 2016
  • Gradazione: 14%
  • Formato: 750ml
  • Produzione: 6000 bottiglie

Note Produttive: fermentazione spontanea in botti di rovere, affinamento nelle medesime botti per 7/8 mesi.

Il vino contiene naturalmente solfiti

66,00

1 disponibili

Descrizione

Lino Maga, mito e leggenda italiano nel vero senso del termine, lui e il suo BarbaCarlo divenuto il vino più iconico dell’Oltrepò Pavese per via non solo della qualità ma di tutta la storia alle sue spalle. La cantina si trova a Broni vicino Pavia, fondata nel lontano 1886 ha sempre posseduto le stesse vigne fino ad oggi gestite fin da giovane prima da Lino, poi anche assieme al figlio Giuseppe, prima della sua morte nel 2022 a 90 anni. La famiglia possiede 8 ettari in cui si coltivano le varietà tipiche come Croatina, Barbera e Uva rara, distribuite nei due Cru BarbaCarlo e Montebuono da cui si producono gli omonimi vini e che sono stati oggetto di disputa legale per molti anni in merito alla esclusività del nome, oggi appartenente solo ai Maga.
Una mentalità da vecchia guardia, tanto lavoro nei vigneti (alcuni anche centenari), pochissima meccanizzazione, vinificazioni spontanee senza linee o controlli proprio come in passato e uso di botti vecchissime di rovere/castagno per mantenere l’essenza del vino stesso. Non è una questione di struttura o gusto, ma solo le differenze di ciascuna annata dalla vendemmia alla bottiglia, dove è il vino durante il suo processo l’unico a parlare. Una storia in cui il tempo è rimasto ancorato al passato nella sua forma più pura.

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