Cheval Des Andes – Mendoza – 2018

Provare a indirizzare la viticoltura latina in una sola bottiglia è una sfida ardua ma affascinante, questa etichetta è ritenuta una delle espressioni più importanti del continente, un gioiello vero o come direbbero gli argentini una “Joya”. Pensato ed elaborato secondo modello bordolese, l’unica etichetta di rosso in un blend atipico ma vincente composto da Malbec, Cabernet Sauvignon e in piccola parte Petit Verdot che sprigiona negli anni tutta la potenza e l’eroismo delle Ande. Sono più parcelle attentamente selezionate distribuite intorno ai 1100 metri presso “Las Compuertas” e “La Consulta”, due aree complesse con vari microclimi e sottozone diverse che vengono trattate separatamente, vi è inoltre un drenaggio naturale di canali che favorisce un ottimo apporto d’acqua alle vigne vecchie di oltre 80 anni. Si è fatta precisione assoluta nei terroir, ciascun vigneto presenta stratificazioni multiple ed è stato diviso in base alla varietà per esaltare le loro peculiarità nei minimi dettagli, il Malbec e Petit Verdot stanno su suoli più argillosi non troppo calcarei per avere corpo e frutto, mentre il Cabernet Sauvignon su terreni compatti e rocciosi in modo da ottenere struttura e forza. Vendemmie manuali a piena maturazione delle uve, vinificazioni separate per parcella con l’uso di lieviti indigeni in botti di legno e affinamento eseguito per ⅔ in barriques di rovere francese e ⅓ in botti grandi da 400 litri (70% nuove) per almeno 14-18 mesi prima di assemblare e imbottigliare. Risultato superlativo di una nuova incredibile pietra miliare, proprio di stampo francese nelle componenti con una “Evolucion” negli anni che è tutta da gustare, aromaticità molto complessa con una variante di profumi immensa dal frutto nero, spezia e note tostate, al palato è freschissimo, strutturato, pieno con bella maturità e tannini raffinati sul finale. Un vino innaturale sia per il territorio che per la mentalità classica della zona, fedele alle origini ma lo sguardo solo al futuro con l’unico obiettivo di diventare “El Mejor” in assoluto.

  • Produttore: Chateau Cheval Blanc & Terrazas De Los Andes
  • Nome: Cheval Des Andes Mendoza
  • Vitigno: 70% Malbec – 30% Cabernet Sauvignon
  • Anno: 2018
  • Gradazione: 14,5%
  • Formato: 750 ml
  • Produzione:

Note Produttive: vinificazione separata per ciascun vitigno in botti di legno con lieviti indigeni. Affinamento per 2/3 in barrique e una parte in botti da 400 litri ( 70% nuove ) per almeno 1 anno e mezzo.

Il vino contiene naturalmente solfiti

154,00

1 disponibili

Descrizione

Si può dire che il connubio fra due cose di grande valore non potrà che portare alla creazione di un qualcosa di pura sublimità, qui si parla dell’incontro tra Francia e Argentina, due culture che hanno creato Cheval des Andes. L’azienda nasce nel 1999 a Mendoza presso la zona di Lujan de Cuyo, uno dei siti principali e rinomati per la viticoltura, un autentico sogno divenuto un progetto a lungo termine dal suo fondatore Pierre Lurton con lo scopo di produrre il vino migliore del Sudamerica. Di grande esperienza, è originario di Bordeaux dove gestisce da anni Chateau Cheval Blanc, pietra miliare e storica della regione, e pioniere in America Latina fondando Terrazas de los Andes, infatti la nuova realtà non è altro che una fusione delle due ereditando la mentalità dai francesi e la viticoltura di precisione dagli argentini. Tutti gli sforzi sono concentrati sul Malbec del quale non solo è un fervo estimatore ma li si presentò un’opportunità irrinunciabile acquistando vigne vecchie con piante addirittura non innestate risalenti al 1929, in seguito dopo attente verifiche e studi piantò sia Cabernet Sauvignon che Petit Verdot ritenute le varietà perfette per un blend. Le scelte non sono state casuali, parliamo di un’area incontaminata ad altitudini proibitive dove la fillossera non è mai arrivata grazie ai climi freddi e suoli drenati da canali d’acqua in modo naturale in cui ci sono le condizioni idonee per vini dallo stampo rigoroso. Lavori in rapporto con la natura, utilizzo degli animali e metodi naturali in vigna diversi a seconda della parcella in modo da agevolare ciascun appezzamento, il poco interventismo è la chiave, in cantina si procede con lo stesso savoir-faire eseguendo fermentazioni in tini di legno e affinamenti in barrique francesi e austriache. Proprio come il nome rappresenta l’unione di due visioni, un nuovo concetto, la nascita del primo Grand Cru delle Ande.

Ti potrebbe interessare…