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Jean Pierre Robinot – Cuvée Bistrologie – 2020

Tra le bottiglie della selezione con una marcia in più, in cui si è ricercata un’autentica espressione dello Chenin Blanc all’interno della sua denominazione AOC Jasnieres. Viene prodotto da vitigni di 30 anni nel cuore del Jasnieres nota per i suoli rossi ricchi di argilla e silice immersi in un clima atlantico che favorisce una fantastica aromaticità per quest’uva. Il processo di vinificazione delle uve è naturale, fermentazione spontanea con lieviti indigeni in vasche d’acciaio rimanendo sulle bucce poi per un lunghissimo tempo prima di affinare in botti usate altrettanti mesi. Non vi sono interventi di nessun tipo, lo scopo è ricavare l’essenzialità del vino stesso infatti i profumi risultano agrumati e secchi, si presenta elegante in bocca con una spiccata acidità tipica dello Chenin e ingente sapidità nel finale. La purezza fatta a bottiglia.

  • Produttore: Robinot Jean Pierre
  • Nome: Cuvée Bistrologie
  • Vitigno: 100% Chenin Blanc
  • Anno: 2020
  • Gradazione: 12,5%
  • Formato: 750ml
  • Produzione:

Note Produttive: fermentazione spontanea in vasche di acciaio, dopo una lunga permanenza sulle bucce, affinamento per qualche mese in botti usate.

Il vino contiene naturalmente solfiti

52,00

Esaurito

Descrizione

Personaggio autentico e carismatico, Jean Pierre Robinot è un vero pioniere in quella che è la produzione dei vini naturali, ossia vini privi di qualsiasi aggiunta esterna durante il processo di vinificazione. Una storia la sua iniziata in giovane età assaggiando tante tipologie di vino, così durante gli anni 80 aprì l’enoteca “l’Ange Vin” a Parigi in cui conobbe figure illustri dell’epoca come Marcel Lapierre e Jules Chauvet fino ad arrivare a fondare assieme a Michel Bettane la rivista enologica “Le Rouge et le Blanc”. Da sempre sostenitore dei famosi Vins naturels, nel 2001 decise di dedicarsi alla loro produzione ritornando in Loira, nella zona delle Jasnieres nel suo villaggio natale Chahaignes dove acquistò filari con viti molto vecchie di Chenin Blanc e Pineau d’aunis impiantando anche viti più giovani. Oggi possiede 10 ettari in cui adotta da sempre pratiche biodinamiche nella totale preservazione ambientale, lavorazione dei terreni tramite infusi di piante, rese basse e vendemmie manuali per ottenere grappoli sani e concentrati. In cantina le vinificazioni sono spontanee e senza l’aggiunta addirittura di solfiti, lunghissime fermentazioni con lieviti indigeni e affinamenti in botti usate minimo 18 mesi senza chiarifica e filtrazioni prima dell’imbottigliamento in modo da mantenere il vino allo stato primordiale. Può sembrare controcorrente ma bevete uno dei suoi vini è sicuramente rimarrete sorpresi.

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