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Domaine de Trévallon – Alpilles Rouge – 2019

Vino rosso iconico dell’azienda che manifesta, secondo la famiglia Durrbach, ciò che può offrire un territorio come la Provenza ovvero eleganza, complessità e longevità. Prodotto in quantità limitate ogni anno, nasce dal blend di 50% Syrah 50% Cabernet Sauvignon da vigne di età media 40 anni nella zona di Les Baux ricca di suoli calcarei e asciutti. Dopo la raccolta delle uve vengono vinificate a grappolo intero senza diraspatura con l’uso di lieviti indigeni per passare ad affinare 24 mesi in grandi botti in cui non si effettua la svinatura durante l’invecchiamento in modo da preservare l’essenza pura del vino, nessuna filtrazione prima dell’imbottigliamento arricchiscono ulteriormente questo dettaglio. Un vino dalla incredibile potenza mediterranea, sentori di frutta matura che si evolvono in note speziate di liquirizia, risulta morbido al palato con tannini raffinati che terminano in una prorompente eleganza, il tutto con un’abilità di conservazione di almeno 20 anni.

  • Produttore: Domaine de Trévallon
  • Nome: Alpilles Rouge
  • Vitigno: 50% Cabernet Sauvignon – 50% Syrah
  • Anno: 2019
  • Gradazione: 13,5%
  • Formato: 750ml

Note Produttive: vinificazione con il grappolo intero con lieviti indigeni. Affinamento per 24 mesi in grandi botti.

Il vino contiene naturalmente solfiti

104,00

Esaurito

Descrizione

“Artisti della perseveranza” è così che possiamo definire la famiglia Durrbach, proprietari e fondatori del Domaine de Trevallon (Tre Valli) dal 1955 a Saint-Etienne du Gres nella zona de “Les Alpilles” in Provenza. Già René Durrbach, pittore e amico di Picasso, insieme alla moglie aveva intuito il potenziale vitivinicolo del territorio, soprattutto dopo le letture dei libri di Jules Guyot che affermava la presenza di uve rosse prima della fillossera. Dagli anni 70 subentra anche il figlio Eloi che inizia a piantare in 15 ettari sia C.Sauvignon che Syrah e uve bianche locali come Roussanne e Marsanne dando vita alla prima etichetta nel 1976. Nel 1993 a causa delle normative AOC che autorizzavano percentuali basse di C.Sauvignon nei vigneti per far parte della denominazione “Baux de Provence”, la famiglia decise di non aderire declassando i loro vini a “Vin de Pays” ma mantenendo inalterata la personalità che li aveva contraddistinti. Terreni gessosi, asciutti e climi mediterranei danno le giuste condizioni per vini potenti dalla incredibile longevità, una viticoltura biologica praticata fin dagli inizi, lavori manuali in vigna (aratura e potatura corta per prolungare la vita della pianta) e approccio minimalista in cantina con vinificazioni a grappolo intero, uso di lieviti indigeni e affinamenti in botti grandi con pochissimi travasi. Tutte tecniche tradizionali e puriste che rispecchiano la loro filosofia di vita dove lo scopo è preservare l’identità dei vini stessi ognuno rappresentato annualmente da un’etichetta apposita e diversa, una fama la loro che ne ha fatto un faro di qualità imprescindibile.

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