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Crissante – Barolo Capalot – 2017

Il loro Barolo più importante è senza dubbio il Capalot, vino prodotto in sole 4000 unità dall’omonima parte di collina di La Morra da sempre ritenuta di egregia qualità per il Nebbiolo nel senso di Eleganza. Solo 0,5 ettari con piante di 70 anni ben esposte a sud-est intorno ai 330 metri, i suoli di questa vigna sono prevalentemente sabbiosi con vene calcaree in profondità che donano interessante longevità ai vini nel tempo. Le fermentazioni si svolgono in vasche d’acciaio a contatto con le bucce per due settimane in cui si ricorre a follature e rimontaggi, l’invecchiamento invece si esegue in botti grandi di Slavonia per 24 mesi prima di riposare in bottiglia altrettanti mesi. Decisamente raffinato fin da subito con note di frutta rossa e vaniglia, al palato è pieno presentando una discreta struttura con tannini nobili alla fine. Consigliato da bere sia giovane che dopo tanti anni.

  • Produttore: Crissante Alessandria
  • Nome: Barolo Capalot
  • Vitigno: 100% Nebbiolo
  • Anno: 2017
  • Gradazione: 14,5%
  • Formato: 750 ml
  • Produzione:

Note Produttive: vinificazione in vasche di acciaio, affinamento in grandi botti di rovere per 24 mesi, più 2 anni in bottiglia.

Il vino contiene naturalmente solfiti

51,00

Esaurito

Descrizione

Immersa nella Langa fin dalla sua nascita, nel paesino di La Morra c’è la cantina Crissante, realtà familiare piccola che da varie generazioni porta avanti la tradizione piemontese dei grandi vini. Erano gli anni della “Malora” (come scrisse lo scrittore Beppe Fenoglio) ovvero un’epoca di povertà e tragica condizione sociale contadina nelle Langhe, nonostante queste avversità si sono fatte strada piccole cantine decise a non abbandonare le terre ma portare avanti la produzione di vini, uno di questi esempi è stato il Barolo. La sua fondazione è nel 1958 presso la Borgata Roggeri di Santa Maria, anno in cui Crissante Alessandria insieme alla moglie decise di interrompere la vendita delle uve verso le grandi cantine e di iniziare una produzione personale. Da sempre hanno avuto vigneti di proprietà che negli anni sono andati ad aumentare arrivando a 6 ettari, inoltre una svolta fu negli anni ’80 quando si decise la vinificazione separata delle vigne incrementando gli standard di qualità. Alla guida oggi c’è Michele Alessandria, poche etichette con produzione limitata dove l’uva predominante è il Nebbiolo assieme a Barbera e Dolcetto in alcuni tra i Cru più rinomati come Capalot. Molto attenti in vigna con trattamenti naturali e scelta dei grappoli pienamente maturi, stile tradizionale nei vini con lunghe vinificazioni e l’uso di botti di rovere di varie grandezze negli affinamenti. Bisogna solo ringraziare il coraggio e gli sforzi passati se oggi possiamo raccontare tante belle storie sul Barolo.

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