Chandon de Briailles – Savigny Les Beaune Aux Fournaux – 2018

All’interno del comune di Savigny les Beaune è localizzata la parcella Aux Fornaux, classificata Premier Cru solo nella parte superiore del vigneto che gode di un microclima speciale ad una altezza 263 metri piantato buona parte a Pinot Noir. Possiedono 1,68 ettari nella parte inferiore in questo caso con cui producono non più di poche migliaia di bottiglie, le loro vigne sono abbastanza vecchie tutte esposte verso est dove i suoli qui sono di argilla rossa con presenza di ferro ben drenati. Vendemmia manuale con le uve che vengono vinificate a grappolo intero in tini di legno per diversi giorni in modo spontaneo con l’ausilio di follature e rimontaggi, l’invecchiamento viene fatto in barrique per 18-24 mesi e imbottigliato con poca aggiunta di solforosa. Si ottiene un vino dalle tonalità profonde e profumi di bacca rossa, da giovane dimostra tannini belli setosi arricchendo un insieme di grande finezza ma che negli anni si rivelerà più maturo.

  • Produttore: Chandon de Briailles
  • Nome: Savigny Les Beaune Aux Fournaux
  • Vitigno: 100% Pinot Nero
  • Anno: 2018
  • Gradazione: 14%
  • Formato: 750 ml
  • Produzione:

Note Produttive: vinificazione a grappolo intero in tini aperti. Affinamento in barrique per 18-24 mesi.

Il vino contiene naturalmente solfiti

84,00

1 disponibili

Descrizione

La Borgogna risulta essere la patria di grandi bianchi e rossi, soprattutto nella Cote d’Or, l’area in cui il Pinot Noir e lo Chardonnay traggono la massima espressione mondiale, la zona in cui risiedono i più prestigiosi Cru con risultati differenti da parcella a parcella. L’azienda Chandon de Briailles si trova a Savigny lès Beaune, nella Côte de Beaune dal 1834, porta il nome della contessa che fondò il Domaine imparentata a sua volta con la casata di Moet et Chandon, che decise di dar inizio alla coltivazione della vite nei propri possedimenti. Si sono susseguite otto generazioni nei decenni fino al 1982 quando prese la guida la discendente Nadine de Nicolay che imbottiglia per la prima volta e fece un cambiamento drastico nel trattamento dei terreni abbandonando l’uso di prodotti chimici. Dal 2001 l’azienda è gestita dai figli Claude e Francois de Nicolay (il primo gestiva un laboratorio di vino e il secondo un’enoteca a Parigi) ma quest’ultimo dopo un incontro con la famiglia Leflaive capì l’importanza di lavorare in biodinamica per mantenere una vigna e ottenere un vino salutare con le caratteristiche originali. L’intera filosofia è fondata nel massimo rispetto ambientale con certificazioni multiple, un’impronta che ha valorizzato le loro più rinomate parcelle Premier e Grand Cru (Les Lavieres, Clos du Roi, Maréchaudes) distribuite in alcune famose AOC come Pernand-Vergelesses, Aloxe-Corton e lo stesso Savigny les Beaune per un totale di 13,5 ettari vitati a Pinot Noir e Chardonnay. Precisi nei lavori nei vigneti con solo cavalli da traino, vendemmie parcellari programmate per differenti condizioni climatiche e selezione meticolosa dei grappoli, in cantina si prediligono vasche di legno con fermentazioni spontanee controllate usando l’intero grappolo, gli affinamenti eseguiti in botti piccole e assenza di filtrazione e chiarifica prima di imbottigliare. Grande esempio nel mondo dei Vin naturelle.

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