Campogrande – Cinqueterre – 2009
Interpretazione sublime delle uve autoctone liguri con il risultato di un vino bianco che sa catturare per la sua genuina essenza mediterranea. Un’unione di 90% Bosco e 10 % Albarola allevate tramite sistema a pergola e guyot con vigneti quasi sospesi sul litorale che ricevono costantemente la brezza marina che uniti ai terreni rocciosi donano salinità ai vini. La vendemmia è esclusivamente manuale selezionando le uve migliori, la macerazione sulle bucce e la fermentazione alcolica sono eseguite in vasche d’acciaio per 4 giorni mentre l’affinamento prosegue nelle medesime rimanendo a contatto con le fecce fini diversi mesi prima dell’imbottigliamento. Una produzione limitata di 5600 bottiglie di una vera rarità dalla interessante evoluzione negli anni, i sentori sono agrumati con note di salvia tipiche, al palato è molto minerale e vibrante per l’acidità che lasciano una lunga persistenza nel finale.
- Produttore: Campogrande
- Nome: Cinqueterre
- Vitigno: 90% Bosco – 10% Albarola
- Anno: 2009
- Gradazione: 12%
- Formato: 750 ml
- Produzione:
Note Produttive: vinificazione in vasche di acciaio, affinamento in vasca di acciaio a contatto con le fecce fini per diversi mesi.
Il vino contiene naturalmente solfiti
45,00€
Esaurito
Descrizione
Situata a Riomaggiore, una delle 5 terre di La Spezia, sorge l’azienda Campogrande divenuta negli anni ormai un grande faro dell’enologia ligure all’interno di uno dei paesaggi più suggestivi della regione. Fondata nel 2005 dal famoso produttore di Barolo Elio Altare assieme al socio ligure Antonio Bonanni, si tratta di una vera e propria sfida alla natura con il recupero di alcuni vecchi vigneti di varietà locali come Bosco, Albarola, Vermentino e Bonamico direttamente arroccati sulle scogliere con pendii scoscesi sul mare. Una proprietà di 2 ettari disposta su più terrazzamenti in cui risulta impossibile ogni tipo di meccanizzazione se non l’uso di rotaie lungo i vigneti per il trasporto delle uve, mentre tutto il resto del lavoro viene svolto a mano. La filosofia adottata è nell’espressione totale del territorio, trattamenti naturali, divisione delle parcelle, selezione e vendemmia specifica dei grappoli a seconda del vino incrementando la qualità successivamente in cantina con affinamenti precisi e puliti tramite vasche d’acciaio per i bianchi o botti di rovere per i rossi e passiti. Qui non si tratta di semplice viticoltura, questa è una delle tante inosservate espressioni eroiche della Liguria del vino.
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