Roagna – Barolo Rocche di Castiglione – 2019
Nel 2016 la cantina Roagna acquistò 0.48 ettari del grand cru Rocche di Castiglione, parcella importantissima tra le più storiche e rinomate del paese Castiglione Falletto. Esposta totalmente tra sud e sud est, celebre grazie alla sua ripida pendenza e ai suoli rocchi di marne bianche e tufo, donando ai nebbioli grande eleganza, raffinatezza e notevole struttura nei tannini. Roagna possiede la parcella adiacente la loro vigna più storica “ Pira”, totalmente affacciata a sud con piante degli anni ‘ 60 e ’70. Produzione limitatissima di circa 3000 bottiglie l’anno.
- Produttore: Roagna
- Nome: Barolo Rocche di Castiglione
- Vitigno: 100% Nebbiolo
- Anno: 2019
- Gradazione: 14%
- Formato: 750 ml
- Produzione: 3120 bottiglie
Note Produttive: la fermentazione avviene esclusivamente in tini di legno, grazie ad un pied de cuve di lieviti Indigeni si protrae per una decina di giorni. Successivamente viene applicata l’antica tecnica di macerazione della steccatura a cappello sommerso, che si protrae per 2 mesi. Il vino matura poi in una botte di rovere neutro per circa 5 anni.
Il vino contiene naturalmente solfiti
252,00€
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Info
La Cantina Roagna si trova nel cuore delle Langhe, a Barbaresco. L’anno di nascita risale al 1880, una storia fatta di duro lavoro, profondo amore per il territorio e la giusta innovazione per ricercare una qualità eccelsa. La biodiversità è stata da sempre un aspetto fondamentale in cui l’azienda ha creduto in maniera assoluta, infatti il lavoro nel vigneto è maniacale, le piante più giovani sono quarantenni, non si fertilizza, non si irriga, non si cima, inoltre la selezione è massale e non clonale. In cantina non cambiano le regole anzi si utilizza la pied de cuve di lieviti indigeni per iniziare la fermentazione, macerazione sulle bucce a cappello sommerso per più di due mesi e per finire lunghissime maturazioni; infatti i vini vengono messi in vendita sempre almeno un’ anno dopo rispetto a quanto dice il disciplinare . Oggi la cantina è guidata da Luca, che rappresenta ormai la quinta generazione, e dal padre Alberto, possiamo definirli come vignaioli d’altri tempi perché veri conoscitori delle proprie vigne e della propria terra.