Piero Busso – Barbaresco Gallina Viti Vecchie – 2019
Citare Gallina significa indicare una delle espressioni più rinomate di Barbaresco, sicuramente un vino espressivo di quella che è la zona ideale a Neive per avere intensità ed eleganza. Prodotta per la prima volta nel 2015 utilizzando la parte alta di vigneto risalente agli anni ‘50, si tratta di una perfetta fusione di qualità, rese bassissime e terreni complessi di argilla-calcare ottenendo un risultato stratosferico. Solo 1,30 ettari per 958 bottiglie. Le vinificazioni si effettuano in vasche d’acciaio con macerazioni lunghe a cappello sommerso, un’estrazione graduale che permette di avere un vino concentrato ma territoriale, invecchiamento in botti grandi e riposo in bottiglia per 3 anni. Un Barbaresco degno di nome, la parte organolettica è avvolgente e variegata, frutto rosso scuro e spezia, palato caldo e setoso con sensazione amplificata dalla sua persistenza e complessità. Non una bottiglia da bere oggi ma nei momenti migliori.
- Produttore: Piero Busso
- Nome: Barbaresco Gallina Viti Vecchie
- Vitigno: Nebbiolo
- Anno: 2019
- Gradazione: 14,5%
- Formato: 750 ml
- Produzione: 958 bottiglie
Note Produttive: vinificazione in vasche di acciaio a cappello sommerso per 90 giorni. Invecchiamento per 3 anni in botti di rovere e 3 anni in bottiglia.
Il vino contiene naturalmente solfiti
247,00€
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Descrizione
Fra le innumerevoli storie della Langa c’è ne una che da sempre mi ha affascinato per la sua genuina tradizione mai cambiata da oltre 70 anni, è la cantina Piero Busso, piemontese di nascita e di fatto. Fondata nel 1948 a Neive sulla collina di Albesani da Guido Busso, lavoratore e intelligente agricoltore in quanto cominciava già a valorizzare la qualità del Nebbiolo localizzando le aree più idonee. L’azienda passò in mano al figlio Piero che seguendo gli insegnamenti paterni decise di produrre un Barbaresco che fosse la fotocopia del territorio, fu così che nel 1982 uscì la prima annata di Albesani. Negli anni sono state acquistate parcelle specifiche in modo da rispettare una dimensione piccola e familiare, oggi infatti si contano 10 ettari dove figurano anche le vigne di Gallina e San Stunet per una produzione limitata ogni anno, non solo Nebbiolo ma anche Barbera, Chardonnay e Sauvignon blanc. Uno stile di approccio molto naturale con poco intervento seguendo un regime biologico certificato, no uso di sostanze chimiche in modo da preservare il legame con il territorio tipico dei vini, rese molto basse e in cantina si lavora tradizionale senza troppo utilizzo di tecnologia con lunghe macerazioni e l’uso di botti grandi negli invecchiamenti senza mai filtrare ogni vino così da renderli ancora più essenziali. Gestione puramente familiare ancora oggi in cui si omaggia il proprio passato, un piccolo produttore oramai diventato uno dei Grandi per il Barbaresco, questo è Piero Busso!