Livio Felluga – Pinot Grigio Curubella – 2018
Il Pinot grigio è uno dei vini friulani più conosciuti al mondo, un’uva rinomata per la sua freschezza caratterizzata da profumi esotici e buona struttura. Qui ci troviamo all’interno della Docg Rosazzo vicino a Cormons, nelle alture della collina Curubella, dove grazie ai terreni marnosi/arenosi raggiunge una delle maggiori espressioni. Dopo un’attenta selezione manuale l’uva viene fatta macerare sulle bucce due giorni e travasata in recipienti di cocciopesto, un materiale per esaltare gli aromi, dove va a fermentare due settimane. In seguito il tutto viene mantenuto sui lieviti alcuni mesi, prima di affinare in bottiglia dove rimane a riposo diverso tempo. La 2018 è la sintesi di un’annata memorabile, da conferire al vino un profumatissimo e raffinato bouquet assieme a una buona acidità.
- Produttore: Felluga Livio
- Nome: Pinot Grigio Curubella
- Vitigno: 100% Pinot Grigio
- Anno: 2018
- Gradazione: 13%
- Formato: 750ml
Note Produttive: Le uve vengono diraspate, fatte macerare sulle bucce per due giorni e trasferite in contenitori di cocciopesto da 10/17 hl per la fermentazione alcolica. In seguito si svolge la fermentazione malolattica per due settimane e si mantiene sui lieviti nei contenitori per un breve periodo, prima dell’imbottigliamento dove affina il tempo necessario.
Il vino contiene naturalmente solfiti
34,00€
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Descrizione
Se la storia è scritta da uomini predestinati, Livio Felluga figura tra questi, definito da tutti come padre della viticoltura friulana e pioniere della rinascita enologica italiana. Una storia la sua frammentata da numerosi eventi, ma che hanno saputo plasmare un uomo coraggioso, visionario e audace quando si è trattato di mettersi in gioco nel mondo del vino. Da sempre il Friuli, terra di confini, è stata un ottima regione per la produzione di vini bianchi grazie alle ricchezze nascoste fra le sue colline tra cui Rosazzo e il Collio. Fu qui che si stabilì Felluga, in una terra contadina pressoché abbandonata a causa delle guerre, desideroso di ristabilire un’identità perduta a un territorio in cui aveva sempre creduto. Stabilitosi a Rosazzo, nel villaggio di Cormons in Friuli, fu solo a seguito della seconda guerra mondiale che fondò la sua azienda e intraprese l’attività agricola per far risorgere la campagna. Ma fu grazie al duro lavoro assieme al restauro di antichi vigneti e l’impianto di nuovi di diverse varietà tra cui lo Chardonnay, il Sauvignon, il Pinot grigio e il Friulano che scrisse un nuovo capitolo. Uno stile classico contraddistinto da una filosofia innovatrice e caparbia fatta da continue sperimentazioni e cura dei dettagli che permettono l’espressione massima dell’uva. Una ricerca della qualità affinata nei decenni accompagnata da un programma di sostenibilità rigoroso grazie al bando di prodotti chimici sostituiti da elementi organici, lavori manuali e aree boschive protette visti come cardini per il futuro. In cantina prevale l’uso dell’acciaio e di materiali avanguardisti come il cocciopesto e la terracotta, con lunghi riposi in bottiglia per preservare la purezza dei profumi e della freschezza che contrassegnano questo territorio. Amore e perseveranza, sono questi i pilastri alla base di un mondo vitivinicolo conosciuto ormai come la patria dei vini bianchi d’Italia.
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