Lalu’ – Dolcetto d’Alba – 2021
Un Dolcetto che bisogna provare, limitate quantità di 1200 bottiglie all’anno, un piacevole vino giornaliero non banale ma intraprendente. Le uve provengono dalla vigna Loreto che si trova a La Morra, un vigneto che fra qualche anno lascerà spazio a nuovi filari di Nebbiolo per via dell’ottima esposizione in cui si trova. Le fermentazioni si svolgono in vasche d’acciaio in modo spontaneo di cui una parte a bacca intera, poi il vino affina per alcuni mesi sia in acciaio che in legno. Fantastico frutto e spezia a naso, molto fine e ricco con una beva fresca e ponderata nelle sue componenti.
- Produttore: Lalù
- Nome: Dolcetto d’Alba
- Vitigno: 100% Dolcetto
- Anno: 2021
- Gradazione: 14%
- Formato: 750 ml
- Produzione: 2006 bottiglie
Note Produttive: vinificazione spontanea in parte a grappolo intero in vasche di acciaio. Affinamento per alcuni mesi sia in vasche di acciaio che in botti di legno.
Il vino contiene naturalmente solfiti
24,00€
Esaurito
Descrizione
Lara e Luisa sono due vere winelovers che dopo essersi conosciute all’università hanno intrapreso un sogno, ossia produrre un vino tutto loro. Senza alcuna radice contadina ma con grande voglia e audacia fondano la loro azienda Lalù nel 2019 a Serralunga d’Alba, dopo aver fatto numerose esperienze sia in Langa presso varie cantine che all’estero come in Borgogna, Argentina e Sudafrica. Le prime barbatelle di nebbiolo vengono piantate nel 2015 a la Morra e Monforte d’Alba, e ad oggi possiedono 3,5 ettari dove vi è grande amore e riverenza verso la terra rispettando i tempi della natura in un contesto biologico che preserva la salute delle cose. La loro visione sta nella interpretazione dell’annata seguendo ogni vendemmia nel modo più sensibile e attento possibile in modo che in cantina durante le vinificazioni non si alteri la materia prima. Due ragazze che rappresentano una nuova generazione di donne vignaiole che hanno accettato la sfida dell’enologia con determinazione sfatando sempre più questo tabù. Un risultato derivato da un percorso inverso, rispetto a un tempo, partito stavolta dalla città verso la campagna, ripercorrendo le orme di coloro che furono, alla ricerca della pura espressione vitivinicola piemontese.