Il Marroneto – Brunello di Montalcino – 2018
La loro fama è dovuta sicuramente al Brunello di Montalcino, interpreti magistrali di una denominazioni più importanti a livello mondiale in cui il Sangiovese raggiunge un apice indescrivibile. Vigneti di oltre 30 anni del clone Sangiovese Grosso ad un’altitudine di quasi 400 metri disposti su terrazzamenti per la pendenza collinare dove i suoli sono sabbiosi di origine marina. La vendemmia si effettua su grappoli solo perfettamente maturi, le fermentazioni si svolgono in tini di legno da 40 hl per 17 giorni con lieviti indigeni mentre l’affinamento è svolto in botti grandi di Allier per 39 mesi prima sostare in bottiglia almeno un’anno. Una meraviglia a calice, da bere fra un paio d’anni o invecchiare a lungo, un vino fresco dalle note fruttate e sentori di cuoio con un sorso al palato ammaliante, minerale e tannini vellutati sul finale. Imperdibile!
- Produttore: Il Marroneto
- Nome: Brunello di Montalcino
- Vitigno: 100% Sangiovese
- Anno: 2018
- Gradazione: 14%
- Formato: 750 ml
- Produzione: 21475 bottiglie
Note Produttive: fermentazione spontanea in tini di legno. Affinamento in botti grandi per 39 mesi, più un anno almeno in bottiglia.
Il vino contiene naturalmente solfiti
112,00€
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Descrizione
Certi paesaggi vitivinicoli un tempo erano ancora sconosciuti, immersi in un passato contadino e poco valorizzati, fu l’esempio del Piemonte e della Toscana prima della loro assoluta ribalta. Parliamo del 1974 quando Giuseppe Mori acquistò un vecchio podere sul pendio nord di Montalcino dominato da una torretta del 1200 in cui si essiccavano le castagne (marroni), originario di Siena spinto dall’amore verso questa terra decise di trasferirsi con famiglia e dedicarsi alla produzione di vino. Fu così che l’anno dopo nacque il Marroneto, piccola realtà familiare che fece del Sangiovese un autentico pilastro piantando i primi vigneti e contribuendo alla rivoluzione negli anni seguenti della fama del Brunello con la prima etichetta nel 1980. L’attuale storia dell’azienda ebbe inizio con il figlio Alessandro, come il padre innamorato della sua terra d’origine, fu dopo alcune esperienze fuori casa e l’incontro con i suoi mentori Mario Cortevesio e Giulio Gambelli che decise di dedicare anima e corpo alla realizzazione del suo sogno mettendo in pratica gli insegnamenti acquisiti. Dal 1990 Alessandro segue con amore ed attenzione ogni istante della nascita dei suoi vini, dalla vigna all’imbottigliamento, dando un’impronta personale seguendo la natura pari passo rispettando tutto quello che lo circonda. I lavori in cantina sono tradizionali con l’uso di botti grandi per gli affinamenti e periodi prima del commercio mai inferiori ai 5 anni dove le bottiglie prodotte sono circa 35.000 tra Brunello e Rosso di Montalcino in circa 6 ettari. In una fase di continui cambiamenti, si decise di non seguire i flussi delle mode e dell’estetica, essendo la famiglia stessa una dei pionieri di questo maestoso vino voluto e acclamato in tutto il mondo.
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