Filodivino – Dino Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva – 2018
La storia della viticoltura Marchigiana si può riassumere nel Verdicchio, uva dalle qualità primarie straordinarie in cui l’influenza del mare Adriatico da una parte e gli Appennini dall’altra gli garantiscono un buon livello di acidità e potenzialità di invecchiamento. Le uve per la versione Riserva provengono da vigneti molto vecchi di 45 anni su terreni argilloso/calcarei con rese molto basse. Dopo una pressatura molto soffice la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio a temperatura parzialmente controllata rimanendo poi sulle fecce fini per 12 mesi con malolattica annessa, dopodiché affina per altri 24 mesi in bottiglia secondo disciplinare. Quello che si ottiene è un vino intenso nei profumi di agrumi e frutta, che si presenta materico e minerale nella beva ma dal finale verticale e rinfrescante. Consigliato!
- Produttore: Filodivino
- Nome:Dino Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva
- Vitigno: 100% Verdicchio
- Anno: 2018
- Gradazione: 15%
- Formato: 750ml
- Produzione: 5300 bottiglie
Note Produttive: fermentazione sulle fecce fini per 12 mesi in acciaio compresa di malolattica seguita da affinamento in bottiglia per 24 mesi.
Il vino contiene naturalmente solfiti
26,00€
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Descrizione
Nata nel 2013 con secoli di storia vitivinicola alle spalle, la cantina Filodivino è una di quelle attività fondata dal desiderio di realizzare qualcosa di grande in una nuova terra. L’azienda è gestita da Alberto Gandolfi e la moglie Alida trasferiti da Milano da imprenditori tessili, si sono convertiti in produttori di vino nelle Marche ristrutturando un vecchio casolare e acquistando vigneti. Con circa 20 ettari nel comune di San Marcello in provincia di Ancona, coltivano le uve autoctone della regione come il Verdicchio e la Lacrima d’Alba dove i vigneti arrivano a oltre 50 anni d’età in alcuni casi e la morfologia territoriale assieme a un microclima mediterraneo/montano assicurano buona maturazione delle uve. Si segue la natura andando parallela ad essa, utilizzando tecniche biologiche certificate con lavori minimali di diradamento e selezione grappoli nei vigneti, nelle vinificazioni uso di lieviti indigeni con lunghe macerazioni e infine sistemi di affinamenti d’avanguardia in uova di cemento e legni usati, tutto dentro locali interrati nel compenso dell’innovazione. Un lavoro divino da parte loro.
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