Giulia Negri – Langhe Chardonnay La Tartufaia – 2021
Può sembrare assurdo ma alcune delle etichette che hanno accresciuto la fama di diversi produttori di Langa provengono da uve straniere, coltivate e interpretate in modo da esaltare il territorio senza togliere quel tipico sapore di casa. Lo Chardonnay per Giulia Negri possiamo dire che è stata una scommessa vinta sfidando la natura, si tratta di un vigneto piantato sulla collina di Serradenari intorno ai 500 metri, non proibitivo ma di difficile gestione in base alle stagioni. Molto appassionata e ispirata dalla Borgogna ha voluto seguire quello stile, effettua una scelta meticolosa dei grappoli dopodiché effettua le fermentazioni compresa la malolattica in botti di rovere da 350 litri proseguendo l’affinamento nei medesimi tonneaux per 20 mesi. Fin dai primi anni questa etichetta ha significato l’attenzione maggiore di un pubblico internazionale e soprattutto il suo talento nel fare vino, qui si percepisce grande raffinatezza e ottimo equilibrio nell’uso del legno con note di vaniglia e burro oltre ai tipici sentori floreali, rotondo al palato con buona persistenza e cremosità finale. Poche bottiglie, non facile da trovare!
- Produttore: Giulia Negri
- Nome: Langhe Chardonnay La Tartufaia
- Vitigno: 100% Chardonnay
- Anno: 2021
- Gradazione: 13%
- Formato: 750 ml
- Produzione: 1300 bottiglie
Note Produttive: fermentazione in botti di rovere da 350 litri, affinamento nei medesimi contenitori per 20 mesi.
Il vino contiene naturalmente solfiti
100,00€
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Descrizione
Siamo di fronte alla tradizione che abbraccia la contemporaneità, se si parla di Giulia Negri si nomina una delle giovani più promettenti e audaci della Langa. La sua storia si svolge tutta nel comune di La Morra presso la località di Serradenari dove si trovano sia le vigne che la cantina in uno dei punti più alti della DOCG Barolo distribuiti in circa 6 ettari. Erede di un’importante famiglia attiva per quanto riguarda la politica e la scrittura, dopo aver passato la sua giovinezza tra Roma e Milano, dopo la laurea decise di cambiare vita tornando alle sue origini della Langa. La passione per il vino la travolge subito, fondò tutto da zero in un vecchio casolare di proprietà e la sua grande curiosità la portò a coltivare le varietà Nebbiolo, Pinot Noir e Chardonnay. Fu una produttrice “garagista” a tutti gli effetti, piena libertà nello stile e senza dogmi con la voglia di trasmettere le sue idee attraverso i suoi vini dall’impronta puramente artigianale che oggi sono tra i più richiesti della zona. Filosofia non interventista di assoluta preservazione dell’ecosistema con ettari di boschi famosi per custodire i pregiati tartufi garantendo contemporaneamente diversità e sanità nei vigneti, mentre in cantina i lavori rimangono fedeli nel pieno della tradizione con lunghe macerazioni e l’utilizzo di botti grandi. Una corrente di pensiero la sua molto ispirata a quella che furono i “Barolo Boys” che cerca non il cambiamento ma la novità di un ritorno al passato tutto al femminile riscoprendo preziosi segreti con la mentalità audace di una “BaroloGirl” dalle idee ben precise