Giulia Negri – Barolo La Tartufaia – 2020

Un Barolo nato come per tanti produttori al giorno d’oggi con l’intenzione di far esprimere il territorio tramite l’assemblaggio di parcelle in un profilo puramente classico, “Tartufaia” per lei è trasmettere profumi di Langa nel proprio vino da vigne immerse nel paradiso dei tartufi. Diversi vigneti ubicati a La Morra nelle zone di Serradenari e Brunate intorno ai 500 metri in cui i suoli sono ricchi di sabbia e strati argillosi, tutte fermentazioni spontanee e macerazioni di 40 giorni in tini di legno troncoconici da 60 HL seguiti da un invecchiamento di 24 mesi in botti di rovere austriaco da 25 HL. Risultato sublime che riflette l’identità della sua provenienza, molto elegante nei sentori di spezia e note boschive dove al palato si percepiscono notevoli tannini e intensa acidità molto avvolgenti e setosi sul finale. Ottimo coi tajarin al tartufo, che dite?

  • Produttore: Giulia Negri
  • Nome: Barolo La Tartufaia
  • Vitigno: 100% Nebbiolo
  • Anno: 2020
  • Gradazione: 14%
  • Formato: 750 ml
  • Produzione:

Note Produttive: fermentazione spontanea in tini di legno, invecchiamento in botti austriache da 2500 litri per 24 mesi.

Il vino contiene naturalmente solfiti

66,00

1 disponibili

Descrizione

Siamo di fronte alla tradizione che abbraccia la contemporaneità, se si parla di Giulia Negri si nomina una delle giovani più promettenti e audaci della Langa. La sua storia si svolge tutta nel comune di La Morra presso la località di Serradenari dove si trovano sia le vigne che la cantina in uno dei punti più alti della DOCG Barolo distribuiti in circa 6 ettari. Erede di un’importante famiglia attiva per quanto riguarda la politica e la scrittura, dopo aver passato la sua giovinezza tra Roma e Milano, dopo la laurea decise di cambiare vita tornando alle sue origini della Langa. La passione per il vino la travolge subito, fondò tutto da zero in un vecchio casolare di proprietà e la sua grande curiosità la portò a coltivare le varietà Nebbiolo, Pinot Noir e Chardonnay. Fu una produttrice “garagista” a tutti gli effetti, piena libertà nello stile e senza dogmi con la voglia di trasmettere le sue idee attraverso i suoi vini dall’impronta puramente artigianale che oggi sono tra i più richiesti della zona. Filosofia non interventista di assoluta preservazione dell’ecosistema con ettari di boschi famosi per custodire i pregiati tartufi garantendo contemporaneamente diversità e sanità nei vigneti, mentre in cantina i lavori rimangono fedeli nel pieno della tradizione con lunghe macerazioni e l’utilizzo di botti grandi. Una corrente di pensiero la sua molto ispirata a quella che furono i “Barolo Boys” che cerca non il cambiamento ma la novità di un ritorno al passato tutto al femminile riscoprendo preziosi segreti con la mentalità audace di una “BaroloGirl” dalle idee ben precise.

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