Paolo Scavino – Barolo Ravera – 2019

Nel comune di Novello, Ravera rappresenta sicuramente l’espressione di Barolo più rinomata in termini di complessità ed evoluzione negli anni. La famiglia Scavino ne fa un’interpretazione genuina, un vino molto bilanciato in ciascuna componente, le piante hanno un’età anche di 40 anni distribuite in tre appezzamenti differenti dove i suoli sono di natura argillosa. Tutte le vinificazioni sono eseguite in vasche d’acciaio con durata anche di 20 giorni, l’invecchiamento viene fatto per 12 mesi in barrique e per 12 mesi in botte grande prima dell’imbottigliamento. Un Barolo dalle note di frutta nera, sottobosco e liquirizia, discreta struttura e tannini fitti con sensazioni sapide sul finale.

  • Produttore: Paolo Scavino
  • Nome: Barolo Ravera
  • Vitigno: 100% Nebbiolo
  • Anno: 2019
  • Gradazione: 14%
  • Formato: 750 ml
  • Produzione:

Note Produttive: vinificazione in vasche di acciaio. Affinamento in barrique per 12 mesi e in botti grandi per altri 12 mesi.

Il vino contiene naturalmente solfiti

91,00

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Descrizione

Tra i nomi più blasonati a livello internazionale per la produzione dello storico vino Barolo, non poteva mancare Paolo Scavino. Azienda agricola fondata nel 1921, a Castiglione Falletto, da Lorenzo Scavino e dal figlio Paolo i quali iniziarono a coltivare le famose varietà locali come il Dolcetto, la Barbera e il Nebbiolo. Ma è con l’ingresso di Enrico Scavino che si inizia la valorizzazione del nebbiolo, differenziando le zone in cui si notava la maggiore qualità dell’uva acquistando parcelle in altri comuni dell’area del Barolo, nei Cru più vocati come Monvigliero, Cannubi, Bussia, Rocche dell’Annunziata. Dal 1978, si decise di vinificare separatamente i Cru, dove Bric del Fiasc divenne la prima vigna singola della cantina in quanto dai suoli composti da sabbia e marne fossili, chiamati Tov, spiccavano le uve di maggior pregio. Ad oggi con 32 ettari divisi in 8 comuni, si respira una tradizione tramandata nei vigneti da decenni, arrivata alla 4^ generazione con l’idea di una viticoltura superiore all’enologia, di una devozione verso il lavoro con lo scopo di raggiungere l’interpretazione e la purezza dell’essenza territoriale. Improntati ad una produzione di assoluta qualità, si è ridotto l’uso di elementi chimici nell’ambiente e i lavori in cantina, dove l’utilizzo principalmente delle barriques nelle vinificazioni ne hanno fatto un pioniere di questo stile. Sono Cura e Passione i pilastri di una della realtà più rinomate e ispirate del panorama enologico piemontese.

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