Paolo Scavino – Barolo Rocche dell’Annunziata Riserva – 2016

Uno dei Cru più importanti dell’intera area del Barolo, da sempre considerato uno degli emblemi per un vino di raffinatezza sporadica per i suoi terreni ben esposti, come testimoniano le grandi aziende con vigneti al suo interno. Situata nel comune di La Morra, la famiglia Scavino acquista una parcella nel 1990 con vigneti piantati ad inizio millennio che godono di fantastica esposizione sud-est su suoli sabbiosi ricchi di limo e calcare. Le uve vengono selezionate manualmente e vinificate a cappello sommerso in acciaio a temperatura controllata con lieviti indigeni prima di passare in legno. L’affinamento viene eseguito in barriques nuove e usate per i primi 10 mesi, a cui seguono 24 mesi di botte grande dopodichè affina ulteriormente 10 mesi in acciaio e si stabilizza 20 mesi in bottiglia. Considerato da Enrico Scavino come il più complesso della produzione, con poche bottiglie prodotte solo nella versione Riserva per di più nelle annate eccellenti come la 2016 è pura sinfonia con profumi di frutta rossa che si evolvono in note speziate, eleganza sublime ma dalla potenza affascinante data dai tannini setosi per un finale di totale freschezza.

  • Produttore: Scavino Paolo
  • Nome: Barolo Rocche dell’Annunziata Riserva
  • Vitigno: 100% Nebbiolo
  • Anno: 2016
  • Gradazione: 15%
  • Formato: 750ml
  • Produzione:

Note Produttive: fermentazione a temperatura controllata. Affinamento per 10 mesi in barrique nuove ed usate, più 24 mesi in botti grandi di rovere. Il vino successivamente affina in vasche di cemento per 10 mesi e 20 mesi in bottiglia.

Il vino contiene naturalmente solfiti

226,00

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Descrizione

Tra i nomi più blasonati a livello internazionale per la produzione dello storico vino Barolo, non poteva mancare Paolo Scavino. Azienda agricola fondata nel 1921, a Castiglione Falletto, da Lorenzo Scavino e dal figlio Paolo i quali iniziarono a coltivare le famose varietà locali come il Dolcetto, la Barbera e il Nebbiolo. Ma è con l’ingresso di Enrico Scavino che si inizia la valorizzazione del nebbiolo, differenziando le zone in cui si notava la maggiore qualità dell’uva acquistando parcelle in altri comuni dell’area del Barolo, nei Cru più vocati come Monvigliero, Cannubi, Bussia, Rocche dell’Annunziata. Dal 1978, si decise di vinificare separatamente i Cru, dove Bric del Fiasc divenne la prima vigna singola della cantina in quanto dai suoli composti da sabbia e marne fossili, chiamati Tov, spiccavano le uve di maggior pregio. Ad oggi con 32 ettari divisi in 8 comuni, si respira una tradizione tramandata nei vigneti da decenni, arrivata alla 4^ generazione con l’idea di una viticoltura superiore all’enologia, di una devozione verso il lavoro con lo scopo di raggiungere l’interpretazione e la purezza dell’essenza territoriale. Improntati ad una produzione di assoluta qualità, si è ridotto l’uso di elementi chimici nell’ambiente e i lavori in cantina, dove l’utilizzo principalmente delle barriques nelle vinificazioni ne hanno fatto un pioniere di questo stile. Sono Cura e Passione i pilastri di una della realtà più rinomate e ispirate del panorama enologico piemontese.

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