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Miani – Malvasia La Mont di Zuc – 2019

Conosciuta in Friuli come Malvasia Istriana, è una tipologia d’uva molto diffusa in tutto il mediterraneo grazie alla sua buona adattabilità tra cui le colline friulane dove riesce a sprigionare tutta la sua piacevolezza. Ricavata da un piccolo appezzamento ricco di Ponca e sassi nei pressi di Buttrio, chiamato Mont di Zuc per via della zona in cui si trova, le uve vengono pressate leggermente per 2 ore poi fatte fermentare in barrique di rovere francese ⅔ usate con l’uso di lieviti indigeni e selezionati sostando poi nelle medesime botti per 12 mesi almeno. È una delle etichette più rare della selezione con una produzione molto bassa, sa colpire chi la beve per i suoi profumi che vanno dalla frutta secca al miele, è un vino maturo e molto minerale con buona acidità e freschezza che si amalgamano in un finale lungo e persistente.

  • Produttore: Miani
  • Nome: Malvasia La Mont di Zuc
  • Vitigno: 100% Malvasia Istriana
  • Anno: 2019
  • Gradazione: 13%
  • Formato: 750ml

Note Produttive: fermentazione in barrique usate seguito da un affinamento nelle medesime per 12 mesi.

Il vino contiene naturalmente solfiti

77,00

Esaurito

Descrizione

“Cultore della pianta” e “Senso del Terroir” sono i valori su cui si basa la vita di viticoltore di Enzo Pontoni, icona affermata nel Friuli e gigante dell’enologia italiana, hanno portato la cantina Miani dritta verso il successo mondiale. Un’esperienza di 35 anni maturata sin da bambino nel piccolo paesino di Buttrio, aiutando il nonno e il papà nelle vigne accrescendo un profondo e riservato legame con la sua terra che plasmeranno il suo carattere. Studia per passione da autodidatta le maggiori regioni enologiche del mondo (la Borgogna su tutte) acquisendo nozioni e stili che lo porteranno alla produzione della sua prima etichetta nel 1981. In 20 ettari vitati sulle colline orientali del Friuli ricche di Ponca coltiva uve locali come Friulano, Malvasia, Ribolla e Refosco ma anche alloctoni come Sauvignon e Chardonnay adottando la tecnica del Sovescio che consiste nel fertilizzare il terreno attraverso sostanze organiche naturali, composti tutti diversi a seconda del vitigno. La sua filosofia è meticolosa, rese basse con due grappoli per pianta da cui ricava neanche 10 Hl per ettaro, maturazioni fenoliche perfette e vitigni misti in ogni vigneto in modo da aumentare la complessità dei singoli esaltando pregi nascosti. Le vinificazioni sono precise e separate, una produzione molto limitata di neanche 10000 bottiglie dove non c’è assolutamente l’uso dell’acciaio ma solo di barrique e tonneaux (80% usate) sia per i bianchi che per i rossi in modo da garantire longevità ed evoluzioni fuori dal comune. Le altissime richieste nel mercato ne hanno fatto un nome immancabile nelle collezioni degli appassionati più sfrenati.

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