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Lalu’ – Langhe Nebbiolo DOC – 2019

Prodotto per la prima volta nel 2019, questo Langhe nebbiolo è l’inizio di un percorso in cui si dà valore ai piccoli dettagli ma determinanti per fare un buon vino. Le uve sono provenienti dai comuni di La Morra e Monforte d’Alba specialmente dai vigneti di Roncaglie, con suoli magri e sabbiosi, e Bussia Brovi, invece con suoli più compatti e argillosi in modo da regalare le caratteristiche dalle due zone. Le vinificazioni avvengono separatamente con grappolo intero senza l’aggiunta di lieviti in tini d’acciaio e cemento per 12 giorni per poi passare in botti di rovere austriaco e affinare 8 mesi. Con solo 3000 bottiglie prodotte, si ha un vino molto espressivo dai profumi intensi di bacca rossa che rispecchia l’eleganza di La Morra e in bocca presenta buon carattere e stoffa data dalla zona di Monforte che ne arricchisce il tannino e la mineralità. Un biglietto da visita mica male!

  • Produttore: Lalù
  • Nome: Langhe Nebbiolo DOC
  • Vitigno: 100% Nebbiolo
  • Gradazione: 14%
  • Formato: 750ml
  • Produzione: 3000 bottiglie

Note Produttive: Fermentazioni separate delle uve in acciaio e cemento con successivo affinamento di 8 mesi in rovere.

Il vino contiene naturalmente solfiti

28,00

Esaurito

Descrizione

Lara e Luisa sono due vere “wine lovers” che dopo essersi conosciute all’università hanno intrapreso un sogno, ossia produrre un vino tutto loro. Senza alcuna radice contadina ma con grande voglia e audacia fondano la loro azienda Lalù nel 2019 a Serralunga d’Alba, dopo aver fatto numerose esperienze sia in Langa presso varie cantine che all’estero come in Borgogna, Argentina e Sudafrica. Le prime barbatelle di nebbiolo vengono piantate nel 2015 a la Morra e Monforte d’Alba, e ad oggi possiedono 3,5 ettari dove vi è grande amore e riverenza verso la terra rispettando i tempi della natura in un contesto biologico che preserva la salute delle cose. La loro visione sta nella interpretazione dell’annata seguendo ogni vendemmia nel modo più sensibile e attento possibile in modo che in cantina durante le vinificazioni non si alteri la materia prima. Due ragazze che rappresentano una nuova generazione di donne vignaiole che hanno accettato la sfida dell’enologia con determinazione sfatando sempre più questo tabù. Un risultato derivato da un percorso inverso, rispetto a un tempo, partito stavolta dalla città verso la campagna, ripercorrendo le orme di coloro che furono, alla ricerca della pura espressione vitivinicola piemontese.

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